Comunicato stampa 06.12.2017
35 ANNI HANDS
Sono passati 35 anni da quando l’associazione HANDS grazie a un gruppo di volontari si è costituita; un’associazione che ha fatto nella lotta all' alcol la sua principale attività. Lotta all' alcol, non come principio, ma come vicinanza alle persone vulnerabili che "strette" dentro un comportamento e un pensiero "compulsivo", sono state imprigionate dalla perdita del controllo di sé stessi, del loro stile di vita, compromettendo il proprio lavoro, la propria casa, ma anche e soprattutto la propria famiglia.
Negli anni, l’associazione si è sempre più specializzata nei settori della dipendenza, sostenendo l’auto - aiuto e accompagnando persone in difficoltà con progetti terapeutici.
Oggi HANDS ha 25 dipendenti tra psicologi, medici, e altre figure professionali e 35 volontari che collaborano e promuovono iniziative in questo settore.
Non solo alcol.
La tematica della farmacodipendenza e del gioco d' azzardo è stata via via approfondita e seguita (anche se in parte minore) negli anni. Oggi abbiamo personale specializzato per il trattamento di queste patologie.
Cosa accomunano questi „disturbi"?
La perdita di controllo, il fatto che le persone vulnerabili sono le più a rischio, il fatto che tutte le persone quando hanno un problema, tendono a sottostimarlo, ne provano vergogna e tendono a nasconderlo a sé stessi e ai famigliari.
Elemento che ci deve far riflettere è il fatto che queste patologie nascono dall' uso di sostanze o di comportamenti che sono considerati legali, regolati da leggi e da decisioni politiche.
Negli anni HANDS non ha mai voluto schierarsi tra il proibizionismo e/o la liberalizzazione, concentrandosi sulle difficoltà che migliaia di persone ogni anno portavano all' interno dell’organizzazione, e puntando l’attenzione sui rischi che certi comportamenti possono avere nelle persone.
HANDS vede migliaia di persone colpite da queste problematiche, che indifferentemente dal ceto scoiale di provenienza vengono ai nostri servizi per cercare delle vie d' uscita e un cambio di stile di vita.
Per il futuro HANDS ritiene che la società dovrà affrontare alcune sfide soprattutto sul piano culturale dove solitudine ed edonismo si intrecciano con nuovi stili di vita che richiedono attenzione a valori e a modelli positivi.
HANDS ritiene che si debba aumentare lo sforzo sulle dipendenze croniche, sugli abusi e le dipendenze che colpiscono giovani e nuovi cittadini e anziani.
ALCOL a livello nazionale dati ISTAT 2016:
Nel 2016 si stima che i consumatori giornalieri di bevande alcoliche siano il 21,4% della popolazione di 11 anni e più, confermando il trend strutturale discendente degli ultimi dieci anni (22,2% nel 2015 e 29,5% nel 2006).
Continua invece ad aumentare la quota di coloro che consumano alcol occasionalmente (dal 38,8% del 2006 al 43,3% del 2016) e che bevono alcolici fuori dai pasti (dal 26,1% al 29,2%). Viene confermata la tendenza alla modalità del bere di tipo anglosassone (quantità elevate il fine settimana o occasionalmente)
Tra gli adolescenti diminuisce sensibilmente il consumo di alcolici (dal 29 al 20,4%) sia giornaliero (peraltro molto contenuto), sia occasionale, seppure con un andamento oscillante negli ultimi anni.
Nel consumo eccedono più frequentemente rispetto alle raccomandazioni del Ministero della Salute gli ultrasessantacinquenni (36,2% uomini e 8,3% donne), i giovani di 18-24 anni (22,8% e 12,2%) e gli adolescenti di 11-17 anni (22,9% e 17,9%).
La popolazione giovane (18-24 anni) è quella più a rischio per il binge drinking, frequente soprattutto durante momenti di socializzazione, come dichiara il 17,0% dei ragazzi (21,8% dei maschi e 11,7% delle femmine)
ALCOL a Bolzano e in Trentino Alto Adige indagine ISTAT 2016:
La provincia autonoma di Bolzano ha la più alta concentrazione di bevitori d’Italia.
A Bolzano il 72,2% delle persone consuma almeno una bevanda alcolica all’anno. Viene anche confermato il dato nazionale, solo una minima parte beve quotidianamente.
I dati della regione Trentino Alto Adige fanno diminuire questa quota di consumatori al 69%. In questa classifica regionale figuriamo al terzo posto dopo l’Emilia Romagna 70,2%, e la Toscana (69,1%), il Veneto, tradizionalmente nei primi tre posti, segue con il 68,5% ALCOL E SANITA' Relazione sanitaria 2016
Il tasso di accesso al pronto soccorso per cause alcool correlate: 2,2 per 1.000 abitanti Bevitori a rischio nella fascia di età 18 - 69 anni: 38,9% il 27,5% beve prevalentemente fuori pasto, il 22,8% è bevitore “binge”
Gli accessi al pronto soccorso sono stati 1.143
Le dimissioni ospedaliere per cause alcol correlate sono state 1.121
L’OMS stima che circa il 9% dei costi complessivi per la salute nella regione Europea sia imputabile all’abuso di bevande alcoliche.
FARMACI: Dati dell’Osservatorio nazionale uso dei farmaci in Italia - Rapporto 2016 Nello specifico dell’assistenza convenzionata, la spesa dei farmaci per il sistema nervoso centrale ha registrato un leggero decremento dovuta soprattutto a meno consumo (0,5% in meno)
Dati amministrazione Provincia autonoma di Bolzano 2016
A livello provinciale la spesa per farmaci dedicati al Sistema nervoso centrale rilevata è seconda solamente a quelli dedicati al sistema cardio-vascolare, (16,2 % per gli uomini 21,1% per le donne della spesa complessiva).
I consumi più alti per gli antidepressivi nel 2014 si sono avuti in Toscana (59,50), nella Provincia autonoma di Bolzano (53,30), in Liguria (51,30), in Emilia-Romagna (49,40) e in Umbria (49,40).
GIOCO D’AZZARDO PATOLOGICO Dati Monopoli di stato
Dal 2013 al 2016 la spesa in gioco d’azzardo su canali fisici è passata da 1,205 a 1,217 miliardi di euro l’anno. Se il gioco su canale fisico è aumentato da 69,85 a 74,81 miliardi l’anno, l’online è passato addirittura da 14,77 a 21,33 miliardi, andando a conquistarsi una quota ingentissima del mercato.
GIOCO D’AZZARDO PATOLOGICO Dati regionali Monopoli di stato
In rapporto al Pil regionale, la spesa regionale in azzardo è passata dallo 0,64% del 2013 allo 0,67% del 2016. Questi dati riguardano il gioco, dal lotto al Gratta&Vinci alle macchinette. Mancano come detto i dati sull’online, che in Italia riguarda ormai quasi un quarto del gioco legale. Se nel 2013 il gioco, tradizionale, inghiottiva l’82,55% della spesa totale, nel 2016 si è scesi al 77,81%. L’online, invece, è salito, dal 17,45% al 22,19% del 2016. Questo risulta il vero fenomeno incontrollato e in costante aumento
Anche considerando la spesa al netto delle vincite, in regione oggi si spende più che nel passato. Se nel 2013 altoatesini e trentini hanno gettato nell’azzardo 247 milioni di euro, nel 2016 ne hanno spesi venti in più: 267. E questo senza tener conto dell’online. (come dire circa oltre 1000 € all’ anno a persona con più di 18 anni)